
Ritenendo che nessuno debba essere escluso dal diritto di voto a causa di una disabilità, la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati (CIP-S) propone di accogliere la mozione che chiede di modificare la Costituzione. Ora spetta alla Camera alta seguire le raccomandazioni.
Attualmente, in Svizzera circa 16'000 persone con disabilità sottoposte a curatela generale o rappresentate da una persona che hanno designato con mandato precauzionale sono escluse dal diritto di voto. Uno dei temi principali sui quali si era chinata la sessione delle persone con disabilità del 2023 era proprio l’eliminazione di questa pratica discriminatoria.
La CIP-S raccomanda di modificare la Costituzione
Dopo il Consiglio nazionale, anche la CIP-S si è pronunciata a favore della modifica dell’articolo discriminatorio della Costituzione. Anche il Consiglio federale ha raccomandato di accogliere la mozione.
L’attuale legislazione viola la Convenzione dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità, suddivide le cittadine e i cittadini svizzeri in due categorie e si basa su un meccanismo non sostenibile: una curatela viene attivata a protezione della persona, per esempio se non è in grado di gestire autonomamente le proprie finanze, ma non ha nulla a che vedere con la formazione di un’opinione politica. È dunque inammissibile rendere tale misura una base giuridica per l’esclusione dal diritto di voto.
Pro Infirmis saluta la decisione della CIP-S e si appella ora al Consiglio degli Stati
Pro Infirmis saluta questa decisione, che affronta una rivendicazione centrale della sessione nazionale delle persone con disabilità. La modifica della Costituzione concederebbe alle dirette e ai diretti interessati i diritti politici che spettano loro, e consentirebbe di riconoscerli come cittadine e cittadini a pieno titolo, un importante progresso per l’intera società svizzera.
Ora tocca al Consiglio degli Stati. Pro Infirmis invita i membri della Camera alta a cogliere questa opportunità storica per promuovere una reale inclusione. È ora che la Svizzera abolisca una norma discriminatoria e adempia finalmente agli obblighi previsti dalla Convenzione dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità.