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Insieme per la partecipazione politica delle persone con disabilità

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Il 24 marzo 2023, 44 persone con disabilità prenderanno posto nella sala del Consiglio nazionale in rappresentanza del 22 per cento, pari a circa 1,8 milioni di persone, di popolazione svizzera con disabilità. La sfida sta proprio nel conferire adeguata voce a questa porzione di popolazione.

Le persone con disabilità che il 24 marzo parteciperanno alla sessione sono state elette con una votazione online, ma il numero di voti non è stata l’unica discriminante.

Procedura di votazione

In Svizzera occorre sempre tenere conto delle lingue. Per l’assegnazione dei seggi nel Consiglio nazionale, si è dunque proceduto in modo proporzionale per regioni linguistiche: alla Svizzera tedesca spettano 29 dei 44 seggi, alla Romandia dodici, alla Svizzera italiana due e all’area retoromancia uno.

La prima sessione di questo tipo in Svizzera deve tuttavia considerare anche la molteplicità di forme di disabilità. L’art. 1 della Convenzione dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità definisce quest’ultime come «persone con minorazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali a lungo termine». Sulla base di questa definizione, ci sono seggi garantiti per persone con disabilità fisiche, psichiche, cognitive e sensoriali (suddivise in visive e uditive). 

Parlamento all’insegna della diversità – chiare maggioranze

Dall’elezione è già emerso un Consiglio nazionale in cui sono rappresentati tutti i tipi di disabilità summenzionati e non è stato quindi necessario apportare modifiche. Anche la quota di donne, pari al 41 per cento, è analoga a quella dell’attuale Parlamento. 

Per quanto concerne i tipi di disabilità, alla sessione vi saranno maggioranze e minoranze: quasi il 60 per cento dei seggi sarà occupato da persone con disabilità fisiche e il 30 per cento da persone con disabilità sensoriali. Tra queste, il 20 per cento ha una disabilità visiva, il che costituirà quindi una maggioranza rispetto a chi ne ha una uditiva. Le persone con disabilità psichiche e cognitive saranno in minoranza.

Appello alle e ai membri del Parlamento

Questa ripartizione non corrisponde alle quote statistiche che formano il 22 per cento di persone con disabilità, ma rispecchia la realtà odierna: la maggior parte delle politiche e dei politici con disabilità noti ed eletti ha handicap fisici. 

La procedura di votazione scelta era volta a garantire che nessun gruppo venisse completamente escluso e a evitare che le candidate e i candidati diventassero rappresentanti del loro tipo di disabilità. La sessione verte infatti sulle rivendicazioni comuni e sull’impegno politico per abbattere gli ostacoli. 

Ciò non toglie che durante la sessione bisognerà affrontare anche il tema delle differenze e delle disuguaglianze. Sta alle elette e agli eletti prendere la parola a nome di tutte le persone con disabilità. «La sessione organizzata da Pro Infirmis non è che il palcoscenico politico che spetta alle persone con disabilità. I messaggi e le decisioni che ne scaturiranno dipendono dal lavoro delle elette e degli eletti», ha dichiarato Christian Lohr, Consigliere nazionale e Presidente della prima sessione delle persone con disabilità. «Mi appello alle e ai partecipanti affinché rappresentino gli interessi di tutte le persone con disabilità e indaghino le esigenze di ogni gruppo.»

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